domenica 23 aprile 2017

L'armata dei sonnambuli

Titolo: L'armata dei sonnambuli
Autore
: Wu Ming
Editore: Einaudi
Anno: 2014
Stelle: 5 su 5
Pagine: 792
In due parole: i primi convulsi anni della rivoluzione francese raccontati con piglio sicuro, immaginazione e appigli storici inoppugnabili



Questa è un'opera di fantasia in cui i riferimenti a persone esistenti e fatti realmente accaduti è puramente voluto. Siamo negli ultimi anni del XVIII secolo, quelli di poco successivi alla rivoluzione francese, in particolare tra il gennaio del 1793 e il gennaio del 1795 (ai tempi il mese di nevoso dell'anno III). Diviso in atti e ogni atto in scena, con questo romanzo Wu Ming mette in scena un complesso meccanismo narrativo e ci racconta le vicende di quattro personaggi: Leonida Modonesi detto Lèo Modonett, attore bolognese in difficoltà che trova nella rivoluzione un nuovo e inaspettato palcoscenico; Marie Nozière sarta di Sant'Antonio che vede nella rivoluzione l'inizio di un mondo nuovo, ne resterà delusa ma non si lascerà abbattere; Orphée d'Amblanc medico mesmerista che vorrebbe curare un mondo che sembra però incurabile; il Cavaliere di Yvers alias Auguste Laplace nobile decaduto che cerca vendetta e riscatto. Quattro personaggi agli antipodi che però nel corso del romanzo confluiscono verso lo stesso punto (temporale e spaziale), non mi dilungo sulla trama (assai complessa e non ho citato gli innumerevoli personaggi di contorno, alcuni veramente indimenticabili) basta dire che dalla lentezza iniziale il ritmo si fa sempre più rapido e che la documentazione storica è come sempre ineccepibile. A me è piaciuto, mi sono divertita a leggerlo e la verosimiglianza dell'ipotesi storica che Wu Ming mette in campo è assai concreta: mi piace pensare che in effetti sia andata proprio così.