domenica 19 novembre 2017

I sentieri delle lucciole

Titolo: I sentieri delle lucciole
Autore: Armando Vero
Editore: Maddali e Bruni
Anno: 2017
Stelle: 3 su 5
Pagine: 376
In due parole: una vita raccontata con salti di tempo, di spazio, di stili...

Ogni capitolo è un mese, ogni mese è un episodio nella vita di Daniel che conosciamo prima come coltivatore ed allevatore in difficoltà economiche e poi scopriamo via via come studente di ingegneria con ambizioni autoriali, neoassunto in crisi professionale, facchino tuttofare in un festival musicale, bambino con la meraviglia negli occhi e intorno, sperimentatore di droghe, cuore infranto, uomo divorziato e disilluso da tutto, anziano che ricorda con nostalgia e forse perplessità al suo passato. Ai salti di tempo e di spazio corrispondono anche dei cambi repentini di stile: da gennaio dove ci troviamo immersi nell'atmosfera di un thriller, a marzo con la sua sperimentazione letteraria, mentre con maggio (e non solo) ci ritroviamo in piena distopia, appena dopo aver lasciato aprile e il suo genere romanzo epistolare.

Ben scritto e ben congegnato gli avrebbe comunque giovato un lavoro di editing più accurato. Marzo (che a me ha divertito) sarebbe stato forse più comprensibile con l'aggiunta di qualche accorgimento tipografico e frasi come "lanciò uno sguardo di sangue" o "mordere i denti" magari sarebbero state eliminate oppure riviste. Piccoli difetti comunque, compensati da una prosa solida molto piacevole da leggere. Insomma questo romanzo mi è piaciuto, si fa apprezzare sia nella sua totalità di racconto di una vita, sia nella frammentarietà cronologica e stilistica: ho molto apprezzato i capitoli in cui Daniel ormai avanti con l'età si ritrova in una nuova apocalisse. Si intuisce (forse perché conosco l'autore) un certo vissuto autobiografico, ripreso e rielaborato a costruire un romanzo in cui Armando Vero parla un poco di sé parlando contemporaneamente di tutt'altro.