domenica 11 marzo 2018

Yeruldelgger. La morte nomade

Titolo: Yeruldelgger. La morte nomade
Autore
: Ian Manook
Editore: Fazi
Anno: 2018 (edizione originale 2016)
Traduzione: Maurizio Ferrara
Curiosità: è l'ultimo di una trilogia noir che ha avuto uno straordinario successo in Francia
Stelle: 4 su 5
Pagine: 413
In due parole: un poliziotto stanco e arrabbiato che cerca solo la pace ma che continua ad attrarre la guerra, anzi le guerre


Yeruldelgger si è ritirato in una yurta in mezzo alla steppa, vuole solo ritrovare un equilibrio e un po' di serenità, sogna di vivere come un nomade qualunque... ma il suo destino è quello di fare da catalizzatore ad ogni sorta di guai, suo malgrado resta sempre il fulcro di terribili accadimenti e in Mongolia e in altre parti del mondo. A interrompere il suo ritiro arriva prima una donna alla ricerca della figlia, poi un'altra il cui amante è stato ucciso, poi un ragazzino che vuole mostrargli una fossa... da lì in poi la situazione si evolverà sempre più mostrando un intreccio di corruzione spaventosa, di indifferenza per la terra e gli esseri umani, di passioni più o meno lecite, di ambizioni, di odio, di amore, di pentimento... Yeruldelgger si ritrova ad essere una pedina in un gioco che non lo interessa e lo sconcerta enormemente e che coinvolge New york, Perth e Parigi. Non commento la trama anche per non fare spoiler ma Manook costruisce un meccanismo narrativo perfettamente funzionante, la Mongolia è una terra ferita ed esposta a rischi enormi, difficili non essere pessimisti, difficile non provare un poco di speranza.