sabato 6 gennaio 2024

Processo alla Resistenza

Titolo: Processo alla Resistenza
Autrice: Michela Ponzani
Editore: Einaudi
Anno: 2023
Stelle: 5 su 5
Pagine: 224
In due parole: il disconoscimento dell'importanza della guerra partigiana attuato già nel primissimo dopoguerra e la mancata eredità di quei valori nella Repubblica

All'indomani del 25 aprile 1945 in Italia si aprì una lunga stagione di processi, non come si potrebbe pensare e immaginare ai gerarchi del regime fascista colpevoli di crimini di guerra, ai loro sodali e ai collaboratori dei nazisti durante l'occupazione, ma a quei partigiani e partigiane che contribuirono in maniera determinante alla liberazione del nostro paese e a quel minimo di riscatto che l'Italia poté giocarsi nei negoziati internazionali che seguirono la fine della guerra.

Michela Ponzani ricostruisce l'iter di questi processi, finiti nella pressoché totalità con l'assoluzione degli imputati ma anche, in molti casi, dopo parecchi anni di carcere preventivo. Alla base di questi processi c'era il tentativo di far passare l'equazione formazioni partigiane = terroristi, formazioni partigiane = provocatori dei nazifascisti. Nonostante il subitaneo inquadramento di questo formazioni nell'esercito regolare italiano immediatamente dopo l'8 settembre, nonostante i decreti che subito dopo la guerra riconoscevano ulteriormente le azioni partigiane come azioni di guerra a tutti gli effetti. Il tutto mentre gli ex-fascisti si rifacevano una verginità, l'amnistia Togliatti scarcerava centinaia di criminali di guerra e i vecchi funzionari ritornavano tranquillamente al loro posto e alle loro mansioni. Con un contrasto netto tra la retorica resistenziale che celebrava il loro eroismo e una realtà fattuale che sminuiva il loro sacrificio, tradendo così i sogni e le speranze di una generazione che pagò un prezzo altissimo. Un uso strumentale della giustizia che ha contribuito a mantenere una retorica antipartigiana che viene utilizzata in maniera strumentale dalle nuove destre ancora oggi. Ma il 25 aprile è nostro, lo abbiamo conquistato e non ce lo faremo togliere.