domenica 19 marzo 2017

Il petalo cremisi e il bianco


Titolo: Il petalo cremisi e il bianco
Autore: Michel faber
Editore: Einaudi
Anno: 2003 (edizione originale 2002)
Traduzione: Elena Dal Pra e Monica Pareschi
Stelle: 5 su 5
Pagine: 985
In due parole: discesa e ascesa di Sugar, da prostituta a mantenuta, da mantenuta a istitutrice, da istitutrice a donna libera

Siamo a Londra nel 1875, in piena epoca vittoriana quindi, il narratore onnisciente del romanzo ci tiene a farci sapere che esiste e ci accompagna lungo le vie di Londra - dalle più misere e sordide alle più ricche e splendide - facendoci conoscere una serie di personaggi: Sugar, William, Agnes, Henry, Emmaline, Sophie e tanti altri... La protagonista è Sugar, giovane prostituta che lavora in una casa di appuntamenti, qui conosce William che ne rimane folgorato e la vita cambierà completamente per entrambi. William prende in mano le redini dell'azienda di famiglia e diventa un uomo ricco, lo fa per potersi permettere di avere Sugar come amante in esclusiva. Michel Faber ci racconta l'evolversi del loro rapporto, non solo una storia di sesso ma un qualcosa di più profondo, una unione tra affini che però non potrà compiersi per svariate ragioni, non ultimi i valori di rispettabilità ipocrita che William persegue. Gli altri personaggi del romanzo sono l'infelice e disturbata Agnes, moglie di William, loro figlia Sophie abbandonata nelle mani della balia che troverà spessore e felicità grazie a Sugar, il fratello di William Henry che vive una vocazione tormentata dai sensi di colpa che gli porta l'amore per Emmaline, vedova votata alla salvezza delle prostitute... mi fermo qui che la trama è intricata e complessa, in ogni modo nel corso del romanzo vediamo come Sugar si trasforma e da prostituta che nasconde un odio profondo verso gli uomini (e la madre che ha cominciato a farla prostituire giovanissima) riesce in qualche modo a diventare una donna libera, andrà via lontano giurando a se stessa che non tornerà più a battere e l'intelligenza e l'orgoglio che la sostengono non ce lo fanno dubitare. Alla fine del romanzo chi ne uscirà peggio sarà proprio William, che perderà Sugar e il fondamentale sostegno che lei era anche se certo non sarà capace di rendersene conto. La mia impressione e di avere davanti a noi una storia di emancipazioni femminili: quella di Sugar da puttana e donna libera, quella di Sophie da bambina trascurata a bambina amata, quella di Agnes che riuscirà a vivere le sue fantasie, quella di Emmaline dalla rigidità delle convenzioni sociali... Non tutte sono emancipazioni a lieto fine, Agnes è malata e Emmaline ha sofferto molto per la perdita di Henry, ma tutte queste donne riescono in modo più o meno consapevole a cambiare il proprio destino, non sappiamo se alla fine saranno felici, Faber ci lascia nell'ignoranza, ma ci piace immaginarlo. Oltre che per loro ci rimane un po' di nostalgia per Caroline, prostituta amica di Sugar che lasceremo alla fine del romanzo dove l'abbiamo conosciuta.
Ultima notazione: la ricostruzione dell'epoca vittoriana e fenomenale, Faber ha letto e studiato molto e ci dona un mondo vivo e vitale, ancorché profondamente ingiusto.