sabato 6 gennaio 2018

Libri più e libri meno

Ci siamo appena lasciati alle spalle il 2017 e il 2018 è appena cominciato. Di cose di cui occuparsi e preoccuparsi ce ne sono tante: il cambiamento climatico, la crisi migratoria, il medio oriente, la contrapposizione Trump resto del mondo, la crescente egemonia della Cina, le prossime elezioni e chi ne ha più ne metta... insomma abbiamo e avete solo l'imbarazzo della scelta. Più ovviamente tutte le questioni personali ancora aperte, in sospeso, da chiudere o da continuare: dal lavoro all'amore passando per tutte le varie sfumature delle vite e delle relazioni più o meno complicate che ognuno di noi ha. Ma veniamo alla classifica, la ragione principale cioè per cui sto scrivendo questo post...


Per la categoria nuove uscite (libri cioè usciti nel corso dell'anno o al massimo negli ultimi mesi del precedente) il vincitore è Nel guscio di Ian McEwan: un nascituro apprende dal grembo materno di un terribile complotto ai danni del padre, ce lo racconta lei o lui in prima persona attraverso un flusso di coscienza ininterrotto e usando i pochi indizi (sonori soprattutto) che gli arrivano nel suo sempre meno comodo nido.

Per la categoria libri italiani recenti (usciti cioè da non più di 2/3 anni) vince a mani basse L'armata dei sonnambuli di Wu Ming: i primi convulsi anni della rivoluzione francese raccontati con piglio sicuro, immaginazione e appigli storici inoppugnabili, Wu Ming sono sempre una garanzia comunque, quest'anno ho letto anche L'invisibile ovunque che mi sento di consigliarvi.

Per la categoria libri stranieri recenti (vedi sopra) ho un pari merito Purity di Jonathan Franzen e Lila di Marylinne Robinson. Il primo è un romanzo alla Franzen: famiglie, amanti, intrighi, giornalismo, hacker... di tutto di più e niente che potesse essere di meno, scritto magnificamente se non lo avete ancora letto fatelo alla svelta. Il secondo è l'ultimo di una trilogia - i primi due sono Gilead e Casa - ho scoperto Marylinne Robinson da poco ed è stata un bellissima scoperta, lo sarà anche per voi fidatevi.

Per la categoria saggi vince (abbastanza facilmente) Scompartimento per lettori taciturni, una raccolta di articoli e recensioni di Grazia Cherchi. Devo dire però che ho letto pochi saggi in forma di libro, ho letto in rete tantissimi articoli e reportage, alcuni li ho anche segnalati sul mio profilo twitter, in caso andate a dargli un'occhiata.

Per la categoria classici (libri usciti da un bel pezzo ma che inspiegabilmente non avevo ancora letto) ho vari vincitori (per approfondire leggete le recensioni): Il prete bello di Goffredo Parise, Una vita di Guy de Maupassant, Tempo di uccidere di Ennio Flaiano e Il male oscuro di Giuseppe Berto. Faccio però una nota a parte per la Recherche di Proust, quest'anno ho deciso di imbarcarmi in questa avventura letteraria, ho letto i primi sei volumi e l'ultimo lo sto leggendo in questi giorni... che dire, è un'opera magnifica e ambiziosa, a tratti sconcertante, altri sorprendente. E' una di quelle letture che prima o poi bisognava fare e devo dire che sono contenta di averla affrontata ora.

Concludo con il libro da evitare ad ogni costo: Vita degli elfi di Muriel Barbery, a dir poco imbarazzante.