martedì 29 maggio 2018

Resto qui

Titolo:  Resto qui
Autore:  Marco Balzano
Editore: Einaudi
Anno: 2018
Curiosità: candidato Premio Strega 2018
Stelle: 4 su 5
Pagine: 181
In due parole: una storia di confine e di confini

Nel 1950, in Sudtirolo, una diga sommerge completamente i vecchi borghi di Resia e Curon, i paesi furono ricostruiti poco più su, del vecchio abitato sopravvive solo il campanile della chiesa di Curon, l'unico edificio a non essere stato abbattuto, che ancora oggi si può vedere svettare solitario e surreale dalle acque del bacino artificiale. Marco Balzano prende le mosse da questo fatto storico per raccontare una storia di confini e di confine, civile nel senso più ampio del termine. La voce narrante del libro è una donna, Trina, che testimonia gli sconvolgimenti che questa piccola porzione di territorio, al confine tra la Svizzera e l'Austria, ha subito nel corso degli anni. L'italianizzazione forzata ad opera dei fascisti, la difficile avventura delle scuole clandestine per mantenere lingua e cultura, gli uomini richiamati alle armi allo scoppio della guerra, la fine del fascismo, le vane speranze nel nazismo, la sconfitta collettiva, il lento ritorno della pace e l'inesorabile proseguimento dei lavori di costruzione della diga che distruggerà una intera comunità, nonostante gli sforzi profusi per fermarli. Trina ci racconta tutto questo dal suo particolare e unico punto di vista: aspirante maestra di scuola, preoccupata maestra clandestina, innamorata e sposa di un uomo di poche parole ma dalle idee chiare che non esiterà a diventare disertore prima e ad impegnarsi contro la diga poi. Trina è una madre di due bambini, ma delle figlia diventerà orfana, scomparirà senza quasi lasciare traccia... Il lungo soliloquio di Trina è rivolto proprio a questa figlia scomparsa e mai più ritrovata, travolta anch'essa dalla storia così come lo sono Trina, il marito, il figlio, i genitori, l'intero paese e la comunità che lo abitava. Balzato ha scritto una storia di resistenza verso la violenza del potere ed è stato capace di parlare di confini e di incuria, filtrando tutto attraverso la lente di una storia intima e personale, quella di Trina appunto.