Titolo: Karnak Cafè
Autore: Nagib Mahfuz
Editore: Newton Compton
Anno: 2008
Curiosità: Nagib Mahfuz ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1988
Traduzione: Chiara Vatteroni
Stelle: 3 su 5
Pagine: 95
In due parole: in un cafè de Il Cairo si riflettono le tragedie di un paese intero
Capitato per caso in un locale dal nome appunto di Karnak Cafè, la voce narrante di questo racconto resta affascinato dalla sua proprietaria e dai suoi avventori, vecchi e soprattutto giovani.
Qurunfula ora proprietaria del locale, in gioventù era stata una famosa danzatrice del ventre, ora si è ritirata ma è come sempre circondata da vecchi e nuovi spasimanti. Il suo locale è frequentato da vari giovani tra cui Isma'il al- Shayk, la sua fidanzata Zaynab Diyab e il loro amico Hilmi Hamada (amante anche di Qurunfula). Ambientato Il Cairo negli anni '60, durante la presidenza Nasser (è stato pubblicato nel 1974) il racconto inizia prendendo le mosse dalla proprietaria del locale, ancora desiderabile e piena di vita nonostante l'età, descrive gli avventori più affezionati del locale e poi si concentra sui tre giovani. Si occupano di politica, i primi due sono anche ferventi sostenitori di Nasser ma il regime non si fida di loro e ben presto si ritrovano ad essere incarcerati, interrogati, umiliati... Uno di loro non tornerà più, gli altri torneranno molto cambiati. Ma i regimi sono in continua evoluzione, chi ieri aveva potere domani potrebbe perderlo e infatti nel locale comparirà Khalid Safwan, proprio colui che in passato ha perseguitato i tre ragazzi. Non ci sarà una nemesi, non succederà nulla di catartico, il narratore si limita a raccontare quello che ha visto e quello che gli è stato confidato: la perdita della speranza e delle illusioni, il tradimento, la rassegnazione...