venerdì 22 gennaio 2016

Hocus Pocus

Titolo: Hocus Pocus
Autore: Kurt Vonnegut
Editore: Bompiani
Anno: 1991 (edizione originale 1990)
Traduzione: Pier Francesco Paolini
Stelle: 3 su 5
Pagine: 270
In due parole: visione distopica ambientata in un futuro che è già passato, regge nonostante tutto


Eugene Debs Hartke è un reduce del Vietnam che diventa professore di un college per studenti ricchi con problemi di apprendimento (dalla dislessia al ritardo mentale vero e proprio), quando viene cacciato diventa professore del vicino carcere di massima sicurezza, accusato di aver organizzato l'evasione di massa che ha portato il caos nel college e nella vicina cittadina, si ritrova carcerato nello stesso college in cui ha insegnato (trasformato nel frattempo in carcere) ed accusato di aver organizzato l'evasione. Scrive le sue memorie su svariati pezzettini di carta, numerandoli e organizzandoli, spaziando così dalle sue personali esperienze fino a considerazioni su quello che nel frattempo sono diventati gli Stati Uniti (con la maggior parte dei servizi pubblici - compresi ospedali e penitenziari - affidati ad aziende private giapponesi). E' una visione distopica quella di Vonnegut, volutamente esagerata e anche divertente (nonostante gli orrori narrati), una satira feroce e mirabile delle storture USA.