venerdì 29 gennaio 2016

Quando eravamo orfani

Titolo: Quando eravamo orfani
Autore: Kazuo Ishiguro
Editore: Einaudi
Anno: 2000 (edizione originale 2000)
Traduzione: Susanna Basso
Stelle: 2 su 5
Pagine: 326
In due parole: un improbabile giallo ambientato tra Londra e Shangai alla fine degli anni '30


Confesso che questo libro mi ha lasciata piuttosto perplessa, non ho ben capito dove voleva andare a parare l'autore... E' una critica alla fiducia eccessiva che si pone nella ragione e nella analisi deduttiva? E' un giallo satirico con un protagonista alla Sherlock Holmes (ma senza il fidato Watson) che ogni due per tre tira fuori la lente d'ingrandimento? E' un racconto ironico sui rischi dell'egocentrismo? Non ne ho idea... In ogni modo il protagonista nato a Shangai perde entrambi i genitori (rapiti sembra), passa la sua infanzia e prima giovinezza in Inghilterra dove si afferma come investigatore privato, torna quindi a Shangai per risolvere il mistero dei suoi genitori e liberarli dalla lunga prigionia (secondo lui), a Shangai viene accolto come un salvatore in grado di fermare il caos imminente e anche lui ne è intimamente convinto. Ovviamente non ci riesce, la sorte dei suoi genitori non è quella che ha sempre immaginato e torna a casa a mani vuote... Forse le pagine più interessanti sono le ultime, il resto - con un protagonista tronfio e pieno di sé - a tratti irritante.