venerdì 25 agosto 2017

Sodoma e Gomorra


TitoloSodoma e Gomorra
Autore: Marcel Proust
Editore: Mondadori
Anno: 1986 (edizione originale 1921-1922)
Traduzione: Giovanni Raboni
Stelle: 4 su 5
Pagine: 612
In due parolela scoperta dell'omosessualità... oh mio dio!


Ma che gran pettegolo era Proust?! E che vanesio e quanti pregiudizi! Ma quanto è bravo però. In questo quarto volume il nostro narratore scopre l'omosessualità di Charlus, il Barone di Guermantes. Lo scopre perché lo spia, il piccolo subdolo e da quel momento non farà che parlarcene spettegolando in lungo e in largo, oltreché emettere tutta una serie di giudizi e considerazioni sia sull'omosessualità maschile (che sembra sopportare) che su quella femminile (che trova disgustosa); certo Proust è un figlio del suo ambiente e del suo tempo ma questa sua sicumera di giudizio e di analisi sembra un po' sospetta, così come le sue continue affermazioni circa l'amore che prova per le donne e il gran ragionare sulle avventure che vorrebbe avere e che puntualmente non ha. Il narratore parte per Balbec dove pare rendersi finalmente conto della perdita di sua nonna, ben presto si rincuora e si crea una estesa rete di relazioni mondane. Inoltre rinsalda il suo rapporto con Albertine, del quale prima si dice innamorato poi non più, prima la sospetta di saffismo, poi la assolve e dopo ancora ne ha la certezza. Pur non amandola (sostiene) decide di sposarla per allontanarla da una donna che crede sia la sua corruttrice. Che ne pensi Albertine non lo sappiamo, qui conta solo quello che pensa il narratore. Narratore che, ammettiamolo, è un piccolo snob, pettegolo e un po' meschino per cui conta solo il proprio piacere e la propria serenità.