martedì 1 dicembre 2015

Diluvio di fuoco


Titolo: Diluvio di fuoco
Autore: Amitav Gosh
Editore: Neri Pozza
Anno: 2015 (edizione originale 2015)
Traduzione: Anna Nadotti e Norman Gobetti
Stelle: 5 su 5
Pagine: 703
In due parole: l'ultimo libro dell'epica trilogia dell'Ibis conclude ma non chiude il flusso delle vite, dei destini, delle discendenze

Nel terzo e ultimo volume del ciclo narrativo dedicato alla Ibis, Gosh riprende e tesse in un magnifico arazzo i vari fili narrativi dipanati lungo le oltre 2.000 pagine della narrazione. Ambientato tra Cina e India durante la prima guerra dell'oppio (1839-1842), racconta le storia e le gesta di un gruppo variegato di personaggi, le cui vite ad un certo punto si sono incrociate sulla Ibis appunto, una goletta proveniente dagli Stati Uniti. Riassumerne la trama è praticamente impossibile, si tratta di un romanzo corale in cui farsa, tragedia, commedia, avventura, analisi sociale e psicologica si intrecciano continuamente (in questo ci sono alcune pagine davvero spassose sull'onanismo) e che testimoniano un enorme lavoro di documentazione da parte di Gosh e un enorme lavoro di traduzione da parte di Nadotti e Gobetti. Non si tratta solo di raccontare e romanzare fatti storici, ma di rendere linguaggi, abitudini, modi di vedere il mondo, convenzioni di un'epoca scomparsa. E' una storia di liberazione ed emancipazione (alcuni personaggi si affrancano e oltrepassano quello che era il proprio destino, non sempre in maniera positiva) che però ha sullo sfondo un avvenimento storico (la guerra dell'oppio appunto) che portò alla decadenza dell'Impero Cinese e allo sfruttamento di quelle terre da parte degli occidentali, una storia invece questa di schiavitù e colonizzazione. Il contrasto tra l'ineluttabilità della sconfitta cinese (che tentava di difendere i propri sudditi dallo spaccio e dalla diffusione della tossicodipendenza) e le enormi potenzialità dell'epoca (soprattutto per chi non aveva tanto pelo sullo stomaco) è impressionante, le analogie con i giorni nostri e con altri avvenimenti non sono da meno, la storia si ripete e purtroppo diventa sempre più tragica.