Titolo:
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Autore:
E. M. Remarque
Editore: Mondadori
Anno: 1931 (edizione originale 1929)
Traduzione:
sulla mia edizione non è segnalato
Stelle:
4 su 5
Pagine:
210
In due parole: l'enorme insensatezza della prima guerra mondiale, una lezione che però non è servita a nulla
La voce narrante di questo terribile romanzo è quella di un ragazzo tedesco di 18 anni: partito volontario per il fronte all'inizio della prima guerra mondiale, inebriato dai discorsi patriottici degli adulti, avrà tutto il tempo di pentirsene. Intorno a sé vedrà morte, mutilazioni, sofferenze atroci, soffrirà la fame, il freddo, il terrore, la perdita degli amici, dovrà uccidere per non essere ucciso, sarà costretto a diventare ottuso, a diventare insensibile per poter reagire prontamente ai mille pericoli della prima linea, perderà la propria giovinezza... che consisteva soprattutto nella speranza del futuro. E' un romanzo antimilitarista e pacifista che non si prende la briga di dichiararlo, gli orrori della guerra di trincea (la prima in cui sono stati utilizzati gas velenosi per attaccare i nemici) sono narrati con uno stile semplice, non c'è bisogno di enfatizzarli, parlano da sè a chiunque abbia voglia di ascoltare.