martedì 26 luglio 2016

Contro il giorno

Titolo: Contro il giorno
Autore: Thomas Pynchon
Editore: Rizzoli
Anno: 2009 (edizione originale 2006)
Traduzione: Massimo Bocchiola
Stelle: 4 su 5
Pagine: 1127
In due parole: a metà tra un'epopea western e un romanzo di Jiulies Verne, immaginifico e magnifico


Potrebbe essere un grande romanzo sulla fine della frontiera e sulla repressione delle lotte sindacali negli USA e in un certo senso lo è, ma Pynchon non si accontenta dell'epica vuole anche la satira, il feutillon, l'assurdo... insomma ci troviamo di fronte ad un epos surrealista tra sette di matematici e mondi paralleli. I due filoni narrativi sono quello dei Compari del caso e quello della famiglia Webb (questo è il più importante). I Compari del caso ricordano appunto Verne ma in chiave psichedelica, la nave Inconvenience e il suo equipaggio fanno parte di una flotta d'aerostati inviati in varie missioni segrete, l'equipaggio è formato da adolescenti che ovviamente nel romanzo crescono e che viaggiano tra dimensioni parallele. Il secondo filone è quello della famiglia Webb, il padre è un avventuriero dinamitardo e anarchico e dopo la sua morte i figli proseguiranno la sua lotta contro il capitalismo minerario. Figli che avranno a loro volta delle intense e inusuali storie d'amore e, oltre a tutto questo, troviamo l'etere, Tesla, Venezia, la penisola slava, l'Europa prima della grande guerra... un periodo, quello a cavallo tra la fine del XIX secolo e la I guerra mondiale che ha visto nascere un nuovo ordine mondiale e ha visto disperdere la conquiste degli anarchici che proprio dalla guerra sono stati schiacchiati. Pynchon lo racconta a modo suo, con una immaginazione vulcanica e una amplissima erudizione. Un libro affascinante.