domenica 17 gennaio 2021

Non invano

Titolo: Non invano
Autore: Giovanni Lindo Ferretti
Editore: Mondadori
Anno: 2020
Stelle: 4 su 5
Pagine: 114
In due parole: a metà tra un memoir e un diario intimo

Giovanni Lindo Ferretti, voce e anima dei CCCP, poi dei CSI, poi dei PGR. Cantante, autore, scrittore. Militante di Lotta continua, iscritto al PCI, di fede cattolica che sempre più si avvicina alla destra e ai neofascisti, dalle Feste dell'Unità al Festival di Atreju, dalla Palestina ad Israele, dal laicismo al fervente cattolicesimo, da Togliatti a Benedetto XVI. Che sia una figura complessa e contradditoria è inutile sottolinearlo e, a pensarci bene, ha anche poco senso, dal suo punto di vista la sua parabola esistenziale è perfettamente lucida e coerente. Quel che è certo è il legame profondo e vivo con Cerretto il paese in cui vive e le montagne, quegli Appennini che ospitano un altro grande protagonista della musica italiana. Sì perché aldilà di quello che Giovanni Lindo Ferretti pensa ora, sempre gli vorremo bene per le canzoni che ha cantato, ci ha fatto cantare e che continueremo a cantare.

In questo agile libricino raccoglie ricordi e riflessioni sulla sua vita attuale (allevatore che occasionalmente si fa performer) e su quella passata (la musica, la Mongolia, la Yugoslavia...). Non ha tesi da dimostrare, piuttosto sensazioni da evocare, consciamente si lega sempre più alle sue radici, ad un mondo di pastorizia che sta per scomparire, come scompaiono svuotandosi i paesi di montagna che oltre a perdere abitanti perdono saperi e ricordi.