Autore: Peter Cameron
Editore: Adelphi
Anno: 2020 (edizione originale 2020)
Traduzione: Giuseppina Oneto
Stelle: 4 su 5
Pagine: 241
In due parole: una coppia, un grande albergo, incontri misteriosi, un tempo sospeso, forse sognato
Come scritto nel risvolto di copertina questo è un libro di buio e neve, ma anche di sogni e desideri. Una coppia dopo aver affrontato un lungo e complicato viaggio, arriva in una fredda notte invernale in un lussoso albergo. Man mano scopriamo che vengono da New York e che sono arrivati in questo posto, la Russia o comunque un paese ex URSS, per adottare un bambino. Non conosciamo i loro nomi, ne sono privi, hanno un nome invece gli altri personaggi del libro: l'imperturbabile barista dell'albergo, l'affascinante e anziana cantante, un uomo d'affari un po' losco... Leggendo scopriamo che la donna della coppia è molto malata e anche che, in quel posto dimenticato, si va non solo per l'orfanotrofio ma anche per visitare una sorta di santone, un guaritore o taumaturgo, fratello Emmanuel. Nei pochi giorni che trascorrono lì tutto sembra crollare e tutto sembra ricrearsi. L'uomo e la donna si perdono l'uno per l'altra ma in qualche modo si comprendono e si ritrovano, il finale benché triste per certi versi ha una nota luminosa e commovente.