Autore: Carlo Rovelli
Editore: Adelphi
Anno: 2020
Stelle: 4 su 5
Pagine: 131
In due parole: l'elaborazione della meccanica quantistica e il suo impatto non solo scientifico ma anche culturale
Le teorie scientifiche ci relativizzano rispetto al fenomeno che intendono descrivere e ci permettono non solo di guardarlo da fuori, ma di guardare noi stessi da fuori, ci permettono in qualche modo di trascenderci.
Copernico ci ha tolto dal centro dell'universo, l'astronomia ha fatto diventare la Terra un pianeta tra i tanti. Galileo Galilei con il metodo scientifico ci ha portato il "disincanto del mondo", non crediamo più nei miracoli ed ecco che miracoli non possono più realizzarsi. La teoria evoluzionistica di Darwin ci pone in connessione con il passato e con i nostri antenati meno evoluti e anche con gli altri esseri viventi. Freud e la psicoanalisi mostrandoci il funzionamento della nostra psiche ce la fanno superare. Tutte queste nuove visioni del mondo mostrano i loro effetti sul lungo periodo ma è indubbio che la scienza nello scoprire cosa e come siamo ci porta a trasformarci.
Lo stesso succede per la meccanica quantistica che Carlo Rovelli racconta nella sua genesi e nello sviluppo. Contraddicendo l'evidenza dei sensi la meccanica quantistica ci fa dubitare della concretezza del nostro universo.La scoperta dei quanti cambia la nostra concenzione del mondo fisico e della materia, ci riduce a fenomeni alla stessa stregua di quelli che osserviamo, che possiamo osservare solo perché noi stessi fenomeni. Ci riduce in un certo senso ma allo stesso tempo esalta la nostra complessità e la complessità del mondo in cui viviamo. L'informazione non è una dato a sé stante ma la connessione che si crea tra fenomeni interagenti tra di loro. Nel rendere più vago il nostro stare nel mondo potrebbe renderlo in futuro più incisivo e allo stesso più umile. Un testo interessante e stimolante.