martedì 30 marzo 2021

L'acqua del lago non è mai dolce

Titolo: L'acqua del lago non è mai dolce
Autrice: Giulia Caminito
Editore: Bompiani
Anno: 2021
Curiosità: candidato Premio Strega 2021
Stelle: 4 su 5
Pagine: 229
In due parole: una storia di formazione al contrario, una rabbia che prima ancora di essere agita viene subita

Gaia (solo una volta in tutto il romanzo viene nominata e non è certo un caso) ha una madre intraprendente e ingombrante, un padre invalido, un fratello più grande molto amato e due fratelli gemelli che sembrano - a differenza sua - bastarsi. Dopo aver ottenuto una casa a Roma in una zona però troppo costosa, la madre decide di trasferire la famiglia ad Anguillara ed è li che Gaia cresce. Scritto in prima persona sentiamo dalla viva voce di Gaia il racconto della sua infanzia, dallo scantinato malsano all'appartamento nel condominio bene e poi l'arrivo ad Anguillara. Gaia ci racconta la sua vita, il senso di inadeguatezza dovuto al non potersi permettere nulla di quello che hanno le sue coetanee, il senso di rivalsa e la rabbia che le nasce dentro, le sue esplosioni di violenza, l'impegno e la caparbietà che mette nello studio visto come una occasione di emancipazione. Ma tutto sembra andare storto, le amicizie quasi mai salvifiche e spesso dolorose (con poche eccezioni), il rapporto complicato con la madre e quello inesistente con il fratello, l'impatto con il suicido di un'amica e la morte di un'altra, le storie d'amore che non la fanno sentire amata. C'è molta solitudine e dolore in questo romanzo, Gaia è perfettamente consapevole, conosce la sua rabbia ma non riesce a trasformarla, si impegna a fare tutto quello che la madre si aspetta da lei (studiare, laurearsi) ma si ritrova con le mani vuote, la sua frustrazione è evidente e il suo perdersi inevitabile. Caminito scrive un romanzo di non-formazione con una protagonista vitale e vera, destinata a non risolversi mai, un racconto potente e coinvolgente.